New York è una città fotogenica. Basta puntare la macchina – o addirittura il cellulare, come nel caso mio – verso un qualsiasi punto della città, a caso, e il gioco è fatto. Ogni angolo, ogni suo abitante, ogni suo tombino, sembrano fatti apposta per parlare all'obiettivo. È del resto una caratteristica che condivide con ogni grande città che si rispetti. Non si sa se la tecnica fotografica sarebbe nata anche al di fuori di queste realtà, divenendo il loro mezzo di espressione e rappresentazione ideale. Sta di fatto che la fotografia è lo strumento più idoneo per decifrare il linguaggio che parlano le grandi metropoli: quello degli istanti, congelati, strappati allo scorrere del tempo. È questo che percepisce chi cammina attraverso di esse: quelle che si presentano allo sguardo sono immagini passeggere che si affacciano un attimo alla nostra attenzione per poi svanire nel nulla. Siamo continuamente colpiti, praticamente bersagliati, da persone, sguardi, vestiti, frammenti di discorsi che rimangono inevitabilmente sospesi e passeggeri. Chi sarà quella bella ragazza? Potrebbe essere il mio tipo? E quel barbone che sta chiedendo l'elemosina, dove andrà a dormire, stanotte con il gelo? Tutto passa e ci colpisce, sia pure per un solo istante che subito scorre via. Lo stesso che le foto riescono a rendere eterno.
Non è nemmeno necessario che l'obiettivo si rivolga continuamente alla ricerca di nuovi oggetti. È ambientata proprio a New York quella scena del film "Smoke" di Wayne Wang (ripreso da un racconto della "New York Trilogy" di Paul Auster), in cui un tabaccaio di Brooklyn (Harvey Keitel nel film) esce tutti i giorni dell'anno alla stessa medesima ora, con la pioggia, la neve o il sole, e scatta una foto del medesimo pezzo di strada. Tiene in un album gelosamente raccolto questo catalogo di istanti di vita metropolitana. Donne incinte, taxi innevati, ragazzini neri in pantalocini corti che si spruzzano l'acqua: tutta la vita pulsante e infinita della città passa attraverso quel fazzoletto di strada infilandosi, per un istante, nell'obiettivo.