sabato 6 settembre 2008

The Great Escape


Non so cosa è stato: la solitudine, la megalomania, il fascino dell'American Dream, semplice consumismo. Sta di fatto che l'ho fatto: mi sono comprato il SUV!
Ieri grazie alla disponibilità di una collega che mi ha accompagnato, ho visitato due concessionari locali che vendevano sia auto nuove che usate. Presso il primo (concessionario Toyota) mi è subito apparso di fronte un venditore che per stazza e abbigliamento poteva benissimo essere il tipico agente dell'FBI dei telefilm americani, dopo aver sentito che il mio range di spesa era sui $5000 non ha riso solo perché era perfettamente consapevole del suo ruolo e mi ha detto che sotto i $10000 avevano solo questo: la Ford Escape XLT, annata duemilauno - macchina che deve il suo nome al celebre film "La grande fuga", con Steve MacQueen. Con la mia collega Nancy affianco e l'agente dell'FBI dietro sono andato a fare un girino di prova, evitando grosse figure di merda, che possono capitare se si passa bruscamente al cambio automatico. La bestia mi è subito apparsa docile: inchiodata sulla strada, facile da guidare grazie alle dimensioni contenute (si tratta di un mini SUV, come potete vedere), solo un pochino ritardata in frenata. La potenza si è sentita subito, anche nel breve giretto a 35mph al massimo, grazie ai sei cilindri e 3000cc.
Sono sceso e un po' frastornato mi sono seduto alla scrivania di Ted (non mi ricordo se si chiamasse veramente così, ma è uguale), il quale ha fatto due conti e ha sparato: $10300 "out of the door" (il nostro "chiavi in mano"). Capite che mi è sembrata una cifra stratosferica, inesistente sul mio conto in banca locale e decisamente fuori della mia portata.
Io e Nancy ci congediamo e passiamo a visitare il secondo concessionario, poco distante in linea d'aria. Qui ci accoglie un chiavicone dalla chiara ascendenza italoamericana (tal Ambrosino, che da me sollecitato si è dichiarato "napulitano"), il quale ci ha avvolto nella sua tipica eloquenza da venditore di macchine usate americano (come Nancy mi ha fatto osservare) e dopo avermi riso in faccia alla dichiarazione del mio badget disponibile, si è speso in lodi sperticate di una vecchia Mustang verde ramarro del 1998, declamata come auto dell'anno (quale?).
A questo punto ce ne siamo andati con la coda tra le gambe. Nancy doveva andare a prendere il figlio alla partita di "soccer", io senza il suo passaggio in macchina non potevo fare più niente, e allora mi sono fatto accompagnare a casa.
Tornato tra le mura domestiche, la mia sottile sensazione di sconforto era attenuata ancora dall'ebrezza provata al volante di quella macchina considerata finora irraggiungibile.
Ho passato buona parte della serata a leggere tutte le prove di guida disponibili su internet, che riguardavano la Escape e mi sono studiato tutte le valutazioni dell'usato dall'Arizona al Wyoming, per capire se Ted mi aveva preso per il culo o meno.
Ho notato che, considerato le miglia percorse (54000) e l'anno di immatricolazione (2001), forse la potevo spuntare anche un po' più a buon mercato. Il mio conto in banca mi ha dato subito le dimensioni possibili dell'azzardo: $9300, cent più cent meno.
La notte è stata agitata, come si conviene prima delle grandi occasioni, e stamattina, dopo aver ingurgitato due etti di corn flakes e cappuccino in polvere per farmi forza, ho chiamato la concessionaria: "I would like to make a offer for the Ford Escape I tried yesterday: $8000...". "Ok, we will call you back". Dopo pochi minuti, mi arriva la controproposta: $8850, "out of the door" (New Jersey taxes incluse). Non ho saputo rifiutare.
Tempo quaranta minuti, e Ted mi aspettava fuori la porta di casa, per portarmi al concessionario per sbrigare tutte le formalità. Alle due di pomeriggio sono salito sulla macchina con le chiavi in mano, la targa provvisoria, una settimana di assicurazione gratuita e un buono di trenta dollari di benzina da spendere presso il primo distributore.
Ho ululato più volte di gioia durante il tragitto, al volante del primo SUV (ancorché mini) della mia vita: i passanti erano presi dalla tempesta tropicale per notare un bischero che saltellava sul sedile.
Non pago di tutto ciò, ormai in preda a delirio adrenalico puro, sono entrato nel più vicino supermarket dell'elettronica e mi sono comprato pure il navigatore satellitare! (Tomtom tipo base, senza la voce che ti legge il nome delle strade, per modici $149=Euri 105).
In finale faccio solo due considerazioni. Una di natura più generale: in America la cittadinanza è veramente fondata sull'automobile. Senza è inutile avere il passaporto, il social security number, l'assicurazione sanitaria. Se non si ha la fortuna di vivere in una grande città, dove ci sono un minimo di mezzi pubblici, nella provincia si è perduti. Senza auto non puoi fare la spesa, non puoi andare dal medico, non puoi andare a trovare i tuoi amici. Sei tagliato fuori dalla vita sociale.
La seconda considerazione, di natura più strettamente personale, è che i dieci giorni che mi separano dalla prossima busta paga (qui bisettimanale, per incentivare il consumo, ovviamente!) non saranno facili, se considerate che con il rimanente del mio conto in banca devo pagare anche l'affitto della stanza dove risiedo. Ma come hanno detto una serie di persone, forse non proprio tutte raccomandabili: "memento audere semper"! (Soprattutto fintanto che non c'è mia moglie).
Un abbraccio e alla prossima.

8 commenti:

matte ha detto...

Lo sapevo io che ir mele non avrebbe resisito un secondo a doventà come l'amèriano medio, cor suvve (anche se cià ir suvve der povero). Ora ci manca ir costume da bagno con la bandiera a stelle e strisce e poi sei apposto....
mateosservatore

vinmele ha detto...

L'unica cosa è che a ogni sgasata se ne va un pezzettino di portafoglio...

matte ha detto...

E te non sgasare, usala a spinta, ti fai il fisicaccio e non consumi una cippa........
matepratico

Tina Malvaldi ha detto...

aspetta che io e il Matte si viene a fa le sgommate col freno a mano... RIMOR MEMENTO SEMPER

matte ha detto...

Che dici, gliela sfonderemo?
matepilota

matte ha detto...

PS: noto solo ora il richiamo al camper rimor, che tempi, ragazzi, che tempi.......ih ih ih ih, povera metro der naji.
matenonpilota

vinmele ha detto...

Ma che cosè il camper rimor? E cosa c'entra con la metro del Nassi?

matte ha detto...

Mmmmhh, vedo che sei corto di memoria, non ti ricordi una ventina d'anni fa il trio naji-giabo-matte che andò in giro in città a fare i controsterzi col freno a mano (guidava naji con la sua metro grigia, giabo al suo fianco che tirava il freno senza preavviso, ndr), finchè l'ultimo si concluse dentro un camper (onestamente non ricordo se fosse rimor, ma la citazione del marva era carina comunque)?
matespettatore