martedì 30 settembre 2008

Il nostro caro angelo

Scritta in un periodo in cui la gioventù pensava ancora agli ideali, "il nostro caro angelo" faceva probabilmente riferimento a chi da destra non accettava di adeguarsi agli ideali dilaganti dell'intellettualismo di sinistra; mai come per questo brano si richiede di fare lo sforzo di astrarre il suo testo dal contesto del periodo in cui è stato scritto, per potere così godere del suo messaggio generale, per potere così apprezzare il suo meraviglioso e profondo anelito di libertà; venendo al dunque sento questo testo estremamente vicino al sentimento di chi da sinistra si vede addirittura escluso dai dibattiti parlamentari, e non domo continua a fare politica o a seguirne l'andamento, con passione e convinzione, cercando ancora i bagliori di un ormai lontano idealismo.



La fossa del leone
è ancora realtà
uscirne è impossibile per noi
è uno slogan, falsità
Il nostro caro angelo
si ciba di radici e poi
lui dorme nei cespugli sotto gli alberi
ma schiavo non sarà mai
Gli specchi per le allodole
inutilmente a terra balenano ormai
come prostitute che nella notte vendono
un gaio cesto d'amore che amor non è mai
Paura e alienazione
e non quello che dici tu
le rughe han troppi secoli oramai
truccarle non si può più
Il nostro caro angelo
è giovane lo sai
le reti il volo aperto gli precludono
ma non rinuncia mai
Le cattedrali oscurano
le bianche ali, bianche non sembran più
ma le nostre aspirazioni il buio filtrano
raggianti luminose gli additano il blu



(Lucio Battisti, 1973)


_

6 commenti:

Naji ha detto...

La musica è molto bella,
è un bellissimo brano, uno dei più belli del "primo" Battisti,
ascoltàtelo.

vinmele ha detto...

Popò di tirchio, ce lo potevi mettere il link alla canzone perlomeno.. e comunque Battisti era dell'MSI, quindi la canzone potrebbe essere dedicata ad Angelo Labella (do you remember?), che faceva i raids per tonfare i barboni (e le prostitute).

Naji ha detto...

...la premessa era proprio tesa ad evitare inutili polemiche.

matte ha detto...

A Michè, te lo ridìo, tromba di più. E, come sempre, risottolineo che la musìa italiana mi fa caà, di destra o di sinistra, non cambia niente.
matemattemattte

vinmele ha detto...

Vabbe' ammetto che ho un po' esagerato... tanto piu' che Battisti mi sta simpatico anche a me. La canzone non e' male, anche se un po' criptica. La fossa dei leoni appare tuttavia un po' sputtanata come immagine poetica.

matte ha detto...

Ma la fossa dei leoni non è un gruppo di tifosi der milan (anzi, era, mi pare che si siano sciorti un par d'anni fa)?
matecalcistico