sabato 12 gennaio 2008

about me

occorrono precisazioni su alcune delle ultime cose scritte e lette:
1) l'ambito premio segopoli 2008 è andato a vince anche se non mi ha fornito le spiegazioni che desideravo. avrò modo comunque di chiarirlo più avanti questo test. vince quindi vince e non è da farci sopra tanta ironia. coloro che hanno giocato, coloro che hanno perso, coloro che non c'erano (ed è grave) si mangeranno le mani quando nel 2021 vedranno pubblicato l'albo d'oro del premio segopoli e vedranno che fu vince che si aggiudicò il titolo dell'anno di apertura con un quiz che, tutto sommato, era anche alla loro portata. vincenzo vince, evviva vincenzo.
2) i complimenti a vincenzo (e di rinterzo a paolomalva, canino e valeria; di rinquarto a leo e al nassi) li debbo fare anche per un motivo più serio: sono questi quelli che ancora trovano il tempo (e manco poco) per giocare... agli altri dedico due strofe: "sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta, ma la gente che ci andava a bere, fuori o dentro è tutta morta." (guccini 1976) "... e non si può morire dentro!!!" (g. bella 1979). il blog è divertente, se poi il layout è buono, la grafica convince, il packaging del prodotto venderà, questo non dovete chiederlo a me, digiuno di megabyte... comunque posso assicurare che il blog è divertente e che nel mio molto tempo libero mi ci infilo volentieri.
3) lassamo perde la lazio che è meglio. la comunicazione (per quanto ne so) è possibile tra due o più interlocutori quando le corde vocali sono accordate a quelle del cuore. non è questo il caso, perchè, mentre per voi la lazio è una squadra di pallone (ed è giusto che la pensiate così) per me purtroppo è un'altra cosa. in età senile conto di pubblicare una enciclopedia allo scopo di tentare una spiegazione.
4) non riesco, me tapino, a vedere le foto di valeria, ad ascoltare le sue sigle (che comunque conosco a memoria), a pubblicare i commenti sugli articoli. di questo me ne dispiaccio perchè interverrei volentieri e oltretutto consentirebbe a voi di evitare di leggere queste lunghe elucubrazioni. forse dovrò acquistare un nuovo computer. lo farò.
5) mi diverto invece tanto a seguire la diatriba vince-cane anche se alla lunga consiglio di darci un taglio. questo per due motivi:
5.1) le posizioni, per quanto simpaticamente e un po' acidamente differenti, rimarranno sempre tali e anzi si radicalizzeranno. sono diverse le impostazioni politiche e di pensiero di partenza, sono invece simili le attitudini all'invettiva. la polemica alla lunga risulterebbe sterile.
5.2) se rino gaetano li avesse conosciuti negli anni '70 ci avrebbe fatto su un pezzo: vincenzo vestito da mazzini che docet sulla "rivoluzione possibile" di autonomia operaia; massi nei panni di cavour che cede la sardegna alla spagna in cambio della piccola formentera. poi tutti a cena "dar gobbone", mi immagino già la musica. ma rino non c'è più.
6) in ultimo dico che il pezzo del 2006 vorrei postarlo, anzi vorrei anche rileggerlo, ma non l'ho più, nè me lo ricordo. se è per questo avevo scritto (scritto?... iniziato) anche un romanzo tempo fa. avevo buttato giù più di 200 pagine, poi sono rimaste lì, come tutte le mie cose. sono per natura un inconcludente e quel che è peggio mi crogiolo nell'inconcludenza. sono stato inconcludente per tutta la vita, sin dai primi anni. con la scuola, il calcio, il lavoro, gli impegni, a volte anche con le amicizie, le donne e i denari. solo con i vizi e il gioco ho concluso qualcosa. di sbagliato. il romanzo comunque non l'ho portato a termine e ci mancava poco. non era neanche male, adesso è nelle mani del cane che forse sorridendo lo leggerà.
sarà per la prossima vita, ragazzi.
o ci vorrà uno psicoanalista che mi dia una qualche spiegazione.
non sarebbe male andarci.
ma non concluderò l'idea.

3 commenti:

vinmele ha detto...

«Né la vita seria né il lavoro possono ospitare il bisogno (o l'impulso, o la necessità) di apparire, il bisogno di forme, di colori, di suoni, che pure è un fondamento della cultura umana... Le divisioni funzionali della vita sociale (e delle sue categorie primarie, lo spazio e il tempo) vengono modificate nelle realtà ludiche. Nella dilatazione della notte, il giocatore di poker, il ballerino coatto, perfino il nottambulo in cerca di avventure urbane cercano a modo loro di sottrarsi alla divisione funzionale del tempo, che vorrebbe ridurre le loro attività a meri margini, o a momenti vicari della vita seria» (A. Dal Lago, I rituali del calcio, Il Mulino, Bologna 1990, p. 178)

vinmele ha detto...

Carissimo,
ho sentito la spontanea esigenza di postare la citazione di cui sopra (cui tengo particolarmente) solo per testimoniare che "il vizio e il gioco" (come mi sembra anche tu dici) in realtà esprimono molto più di quanto sia possibile esprimere nella cosiddetta "vita seria". Ed è per questo che molto spesso vengono messi al bando dalla società "ufficiale". Ma nello stesso tempo ne abbiamo - e probabilmente ne avremo sempre - tutti un gran bisogno, che non riesce ad assere appagato altrimenti.
Un abbraccio e un caldo apprezzamento per il tuo post autobiografico.

cecconetzer ha detto...

cavolo. bravissimo.
e grazie