Mea culpa per il lungo periodo di assenza dal blog. non riuscivo più ad aprirlo. mea culpa anche per il ritardo con cui ho deciso di ri-aprirlo ma ho avuto i miei soliti impegni. ho comunque letto gli ultimi dibattiti e li ho trovati interessanti.
ma, fine dei mea culpa e attacchiamo con l'argomento della settimana:
la lazio capolista!
erano anni che non mi svegliavo con la lazio in testa ed ora che questo capita di nuovo non posso che esserne felice. naturalmente so che il sogno non potrà durare a lungo ma di questo non mi preoccupo: non sono tifoso della lazio perchè vince, sono tifoso della lazio perchè c'è.
ero a roma per lazio-fiorentina, andrò a bologna, firenze e milano e di nuovo a roma (anche perchè ho trovato finalmente il modo di non pagare i biglietti per la tribuna d'onore dell'olimpico, matte sveglia perchè alla prima occasione ti voglio con me allo stadio) perchè quest'anno sento un vento nuovo, un vento che potrebbe spingere l'aquila a soddisfazioni importanti.
parlare di me e delle mie cose non mi è congeniale, ma parlare della lazio è liberatorio.
ogni anno che passa invecchio con le mie passioni. il calcio mi piace sempre meno. la lazio si piazza al dodicesimo posto e penso... ma si, basta, ho 40 anni e sto ancora a fare il tifoso. poi, mi risveglia dal torpore l'urlo bestiale e come al solito esagerato del popolo biancoceleste al gol contro la fiorentina e penso che vorrei stare sempre qui e che la passione, non l'amore, è ritornato.
tutti quelli che mi conoscono da un giorno o da una vita possono ignorare la mia età, il mio stato civile, il mio lavoro, la mia convinzione politica ma conoscono tutti e perfettamente la mia passione e nella conversazione o nello scambio di una battuta ci scappa sempre: allora, sta lazio?comprendo che al mondo di questo blog (ahimè confinato a soltanto tre interlocutori) di tutto questo importa poco ma... ormai sto scrivendo.
sono vent'anni che tento di dare una risposta sincera a me stesso nel momento in cui mi viene rivolta la solita domanda: la lazio? perchè?
giorgio chinaglia diceva: la lazio è una cosa mia. la lazio sono io.
paolo di canio diceva: la lazio non è una squadra di calcio, è uno stile di vita.
per chi non conosce la storia biancoceleste:
chinaglia sta alla lazio come garibaldi all'italia. è il generale, il condottiero, l'eroe.
di canio è più semplicemente il capo degli ultras prestato al campo e vestito da calciatore.
io dico che c'entrano tante cose ma la risposta non la so dare.
so soltanto che se dopo tanti anni mi capita ancora di svegliarmi con la lazio piantata nella testa vuol dire che qualcosa è, che qualcosa c'è.
e se tra altri venti anni vi incontrassi (come spero) alla cena di classe e alla domanda: allora, sta lazio? restassi neutro come il risotto di mare nel piatto, allora vorrà dire che il vostro vecchio compagno di classe non abita più qui, che vi guarda dall'alto e chi vi aspetta con tutta la pazienza dovuta ai vecchi amici.
6 commenti:
Per lo stadio, se pò fà, la cosa mi garba (e poi si sa che sono simpatizzante biancazzurro). Per chinaglia, avrei qualcosa di ridire sulla sua condotta negli ultimi tempi, ma sto zitto perchè è giusto che il ghila si goda questo piacevole momento di solitudine in alta quota.
matenerobiancazzurro
PS: finalmente si riparla di stronzate calcistiche, era già qualche giorno che mi toccava fà ir polìtio, cosa che non sono e non mi è mai piaciuta.
Grande CeccoGhila, bentornato!!
ognuno parli di quello che vuole, qui c'è libertà.
Il Calcio e i suoi debiti, i suoi vizi, i suoi inganni, le sue trame... lo spaventoso giro di denaro alla faccia di chi muore di fame, di chi stenta a sbarcare il lunario, delle pensioni minime... e poi quella componente di valvola di sfogo per le masse che annegano le proprie frustrazioni nel tifo, spesso violento, e comunque sempre più politicizzato verso destra, verso l'estrema destra becera e razzista... io non so cosa dire.
Comunque ognitanto quando non so cosa fare vado all'Arena, ma ora che c'è la barca forse è meglio che mi occupi di quella.
Mate sei un tegame, in realtà, altro che biancazzurro. Sul calcio in generale purtroppo condivido (da tempo) il giudizio dell'acuto Nasi: raramente il gioco mi infervora in maniera tale da farmi dimenticare il contesto. E in genere capita (udite, udite) con la nazionale.
Comunque: bentornato Cecconetzer. In molti abbiamo sentito la tua mancanza. Io in particolare.
Lo sapevo che finivo per essere un tegame senza colpa alcuna. Sono come valpredaaaaaaaaaaaa
matevalpreda
Sei un tegame perche' ti accodi alla prima tifoseria che passa...
Ti piacerebbe, eh? Io sono pisanointerista, si sa, ma ciò non toglie che altre squadre mi possano stare "simpatiche".
mateantigiuve
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