venerdì 1 febbraio 2008

Madame Obama


Chi mi conosce sa che non sono facile agli entusiasmi (soprattutto in politica), ma questa volta devo dire che forse è veramente il caso di fare un eccezione. Personalmente non avrei mai pensato di riuscire ad emozionarmi ancora per la politica qui, in America. Io, che ho sempre pensato che "americanizzazione della politica" fosse poco meno di una parolaccia, un fenomeno da cui guardarsi, legato alla mancanza di partecipazione, all'appiattimento delle prospettive, ad una personalizzazione vuota e senza contenuti. Invece no, questa volta (ancora questa volta, mi verrebbe da dire, dopo molti movimenti che negli USA sono iniziati prima di attraversare il mondo, da quello per i diritti civili al 68) è proprio vero che la speranza viene da qui. Come ha detto Piero Sansonetti "il fatto che un nero – il nipote di un africano che faceva il servo ai colonizzatori bianchi – sfidi tutto l'establishment americano, lo metta a soqquadro, lo disarticoli, ne conquisti dei pezzi e alla fine diventi un credibile e probabile candidato al posto più alto del potere di tutto il mondo, è una novità così grande, così rivoluzionaria, che finisce in secondo piano persino il programma politico di quest'uomo". Altrettanto mi affascina la prospettiva di riuscire a vedere, per la prima volta una "first lady" nera – sua moglie Michelle, una giovane laureata in legge di poco più di quarant'anni. Ma ve le ricordate le varie Barbara Bush, Nancy Regan e via di questo passo verso la scialba Hilary Clinton. Una galleria di sepolcri imbiancati senza pari...
Mi è capitato di sentire un comizio elettorale di Michelle Obama: iniziando a raccontare della sua infanzia modesta nei quartieri popolari di Chicago South Side, è riuscita a parlare  della necessità di una scuola pubblica dignitosa per tutti (senza la quale lei stessa non starebbe dove attualmente si trova), del diritto fondamentale ad una pensione decente, del fatto che moltissime categorie di lavoratori pubblici praticamente non riescono a guadagnare quanto hanno speso per la loro istruzione, dell'illusione di riuscire ad esportare la democrazia con le armi. Credo che la metà della passione, della concretezza dell'entusiasmo che è riuscita a trasmettere, non sia presente non solo in nessuna donna o uomo politico italiano, ma neppure nelle stanze sempre più opache della nostra vecchia e stanca politica europea.

5 commenti:

il Gion ha detto...

Beh, che dire...sono davvero senza parole! Mi ci sono voluti due giorni e più per leggere una parte del blog e l'ho trovato pieno di sorprese splendide. Per non dire delle risate che mi son fatto. Non ho ancora capito come si fa a mettere un post, ma spero di riuscire almeno con un commento!
Diciamolo...il Mele che ha preso la scuffiata per gli Stati Uniti, forse è la più grossa di tutte! God bless you, Vincenzo, and god bless America!

Ringrazio tutti quelli che mi hanno votato nel sondaggio sulla presidenza USA, appunto. Farò di tutto per non deludervi! Se in Italia un candidato (a che? alla presidenza del consiglio?) improntasse la propria campagna elettorale sul concetto di "speranza" come Bha fatto Barack, la speranza di poter davvero cambiare le cose, la speranza di farcela...più della metà degli Italiani si "butterebbe a terra a ridere"...ahi noi!

Anche se è solo un commento, è la prima volta che scrivo, quindi mi prendo ancora qualche rigo per salutarvi tutti con affetto: è bello avervi visto (almeno) in foto (bravo Michele!) ed è bello e divertente leggere quello che scrivete.

E comunque mi sembra che la moglie di Obama sia anche una bella gnocca, che ne dite? : ))

E comunque: chi mi dice come si posta un post? : ]]

Il Gion, alias John Pierpy, Pierpi (aarrgghh!), Gion Piep Gion e chi più ne ha più ne metta!

vinmele ha detto...

PERPY FOR PRESIDENT !! Comunque non sono solo io ad averla presa la scuffiata per l'America: da un po' un'occhiata alla prima pagina di "Liberazione" del 29 gennaio
http://www.liberazione.it/a_giornale_index.php?DataPubb=29/01/2008
Hasta la victoria siempre, come diceva quel tale!
Un abbraccione al mio candidato preferito (dopo Obama, ovviamente, ahr, ahr ahr!).

vinmele ha detto...

Per mettere i post, comunque, devi cliccare in alto a destra "entra", dare login e password (se non l'hai già fatto) e ti troverai nella "bacheca" dove devi semplicemente cliccare "nuovo post". Come dicono a Bari: "ciooolone!".

vinmele ha detto...

Per concludere: indovina dove vado oggi pomeriggio (ora USA). Al David Letterman Show!!! Il capo ha comprato i biglietti anche per me! E indovina chi c'è ospite stasera: quella ragana di Ilary Clinton, quindi porto razzi e striscioni pro-obama, così mi mettono in prima pagina sul New York Times!! Ciao Pierpone, guardami domani sulla CBS via satellite: il Late Show lo danno alle 11.30pm, quindi alle 5.30 di mattina ora italiana (e che vuoi che sia per un mattiniero come te!).

Valeria ha detto...

Caro Pierpa, non volevo dirlo, ma la scuffiata del Mele per l'America ha sorpreso anche me, anche se poi si giustifica con la prima pagina di Liberazione.
Aspettiamo curiosi i commenti sul talk show e su quella ragana della Clinton.
By